Cosa accade, 11 giugno 2010


Accade che ho una piccola scatola piena di cartoline fatte da me.
Accade che ne accumulo da anni, ognuna pare un pezzo di cuore.
Accade che pensavo fosse uno scrigno solo mio, ma voci diverse, che mi conoscono o che m'incontrano per la prima volta o che fan giravolte con Nina e i suoi calembours di pensieri, lo trattano come la scatolina di Amélie, come se ci fossero i loro ricordi dentro, inaspettati.

Allora non sono solo miei. Forse è un linguaggio comune, forse è una carezza di realtà sussurrata, forse è un messaggio che sappiamo leggere ma non dire.

Allora non sono semplici cartoline, sono scarabocchi lasciati su una tovaglia di carta con dentro tutta l'intensità del mentre aspettavi (io aspettavo te, tu aspettavi lei, o te stesso e basta). Sono promemoria per il cuore o traduzioni a sentimenti intraducibili.

Invece si può tradurre, e sono felice senza pensarci, perche avviene da sè, e non si può ispirare a comando. Nell'istinto li fermo e ne faccio cartolina, come messaggio in bottiglia da abbandonare al mare, che lo porta sempre a destinazione, anche se la meta dovesse semplicemente ritornare da noi.


Per cui da un desiderio comune e un sorriso mio nel cuore, dispongo qui il mio/nostro scrigno, per chi vorrà aprirlo e condividerlo.

Potessi fare questo per sempre, dare voce, dare segno, direi che Nina ha trovato la sua sinfonina preferita.


"Utopia non è un luogo dello spazio ma un luogo del tempo. Non è l’isola ideale che non esiste; è invece la freccia lanciata verso il limite del possibile." (Ipazia)


3 commenti:

  1. che bel regalo questo:
    ora i tuoi sogni possono viaggiare
    con_chi_gli_è amico
    e con i suoi

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  2. :), caro..ho inserito il commento sotto al post di Nina, così rientri nel contest, ça va?
    baci a te..

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  3. che bellissima cosa questa... corro a riempire una mail di desiderata!!

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